Gesù,
io credevo in te.
Sul serio.
Fino a quando tutto è crollato
e tu sei rimasto fermo
come un quadro sul muro.
Ti parlavo ogni notte
quando nessuno ascoltava.
Chiedevo poco:
un segno,
una voce,
un'ombra.
Mi hai dato prove,
di quelle che superano solo
quelli già rotti da prima.
Dov'eri
quando mi sono strappata per amore
e mi hanno chiuso la porta in faccia?
Dov'eri
quando mi mentivano negli occhi
e io dicevo ancora amen?
Dov'eri
quando il mio corpo tremava
non per la fede,
ma per la paura?
Adesso non venire.
Non venire a salvarmi.
Non venire a salvarmi.
Non venire a dirmi che mi ami
dopo che hai lasciato che mi
portassero via da me stessa.
Ti ho aspettato, Gesù.
Tanto.
Come si aspetta un padre
che ha promesso di tornare.
E non sei tornato.
Non so se ci sei.
Non so se esisti.
So solo che oggi
non riesco più a chiamarti senza che
mi tremi la voce.
E se ci sei,
se davvero mi vedi, non dire niente.
Ma resta.
Anche se non credo.
Anche se me ne sono andata.
Anche se non prego più.
Resta
Anche se è tardi.
Resta lo stesso.
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