Dal diario del 18 giugno
"Ieri è arrivata mia sorella a Pisa.
È la prima volta che dormo senza pensare a papabili dolori fisici."
Oggi, 10 luglio 2025
"Papabili dolori fisici"... grazie alla Valeria del passato per averlo scritto. Sapevi mi sarebbe tornato utile.
Mia sorella è andata via. Le giornate sembrano già più lunghe, e i dolori sono tornati. Il 30 giugno ho scoperto di essere bipolare, e poco a poco mi è crollato il mondo addosso.
Non c'è cura che tenga davanti alla mente della gente come me.
Mi sono osservata spesso, vista più volte, prima di sapere chi fossi, negli atteggiamenti curiosi di nonna Lina.
Eccoci qua. La malattia che più ho visto rappresentata in tv e al cinema dai miei personaggi preferiti, e che tanto mi affascinava, mi ha guardato negli occhi. Mi guarda negli occhi da quando sono nata.
Eccola. Di fronte a me. Con le sue paure, con le sue fragilità.
Rivivo la mia vita per flashback, cercando di ricordare il mio primo episodio depressivo o il mio slancio maniacale.
È nato prima l’uovo o la gallina?
Se ricordassi almeno un secondo della mia "eterna giovinezza", forse saprei darmi una risposta.
Non rammento la prima rabbia immotivata, il primo pianto che mi ha tolto il fiato, il primo lying in bed all day, il primo "sono troppo stanca per semplicemente esistere".
Che strano non sapere perché abbia proprio scelto me.
Mi sento come nel famoso verso di the last great american dynasty, che recita così:
L’ereditarietà. Che ironica bestia. Che crudele compagnia. Che sagace viaggiatrice.
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